Per diverso tempo abbiamo limitato l’uso dell’auto elettrica per via dei costi, della sua autonomia e di una rete di infrastrutture per la ricarica ritenuta insufficiente. Oggi tutti questi aspetti stanno progressivamente cambiando: l’autonomia dei veicoli si estende e le colonnine di ricarica stanno attraversando una fase di crescita esponenziale. In questo periodo storico il concetto di mobilità sostenibile si fa sempre più spazio e con sé cambia anche il mercato delle auto elettriche.
Come cambia il mercato?
La domanda è in crescita e il mercato gradualmente si adatta offrendo auto green a prezzi più competitivi e accessibili; ciò è stato reso possibile anche grazie all’introduzione degli ecoincentivi. L’Europa è protagonista in questo scenario tra incentivi e standard sulle emissioni che cercano di far conquistare quote di mercato da parte delle auto elettriche: la previsione è quella di fare un salto dal 3% al 10%.
Le persone hanno iniziato ad approcciarsi concretamente a questa tematica nella sfera privata anche ad un primo utilizzo concesso dalla sharing mobility che di fronte all’epidemia di Covid-19 ha potuto giocare le sue carte mostrandosi come un’opportunità solamente da cogliere. Dopo il primo lockdown i servizi sono in ascesa: dalle auto condivise alle bici, fino ai monopattini. Questa modalità di trasporto si sta affermando sempre più come antagonista del trasporto pubblico che non è ritenuto sicuro e non può viaggiare a pieno regime. Nelle più grandi città infatti si dice che vi sia una “rivoluzione silenziosa”.
Per quanto si tratti di un discorso di tendenza, non è mai facile avvicinarsi a un mondo così ampio e prendere una scelta a livello personale quando le informazioni sono tante e i pareri discordanti; anche se una persona volesse avvicinarsi all’auto elettrica nella sua quotidianità e non ricorrendo per forza al car-sharing come dovrebbe muoversi nel 2020? Proviamo a semplificare.
Quale modello elettrico scegliere?
È bene iniziare a dire sin da subito che non esiste una legge universale che sia valida per tutti e forse è proprio questo a complicare i momenti di analisi e di valutazione; la sensibilità a modelli e marchi di auto gioca infatti un ruolo importante sulla nostra psicologia. Al di fuori di queste preferenze in termini di gusti estetici o di tipologia di carrozzeria (SUV, compatta), ci sono diversi fattori basilari che possono essere considerati al momento della scelta:
- come anticipato i mezzi finanziari giocano sempre un ruolo importante quando si parla di parco elettrico;
- l’uso che intendiamo farne: se un uso strettamente urbano, viaggi eccezionali, viaggi lunghi con regolarità; questa tipo di valutazione ci fa già individuare i tipi di macchina elettrica più adeguata alle nostre esigenze. Non è fondamentale scegliere un modello con un lungo raggio se poi l’auto si ritroverà per lo più a girare in città.
- la possibilità di ricaricarlo a casa grazie a prese rinforzate o stazioni di ricarica in luoghi strategici e comodi;
- l’esperienza di ricarica prevista presso i terminali di ricarica;
- il tempo di ricarica: questo varia notevolmente a seconda del veicolo. La ricarica effettuata da casa attraverso una presa rinforzata è molto lenta rispetto ad una stazione di ricarica installata dove una notte è sufficiente per una ricarica completa; per questa installazione di ricarica presso la propria dimora bisogna valutare nuovamente il primo punto e essere a conoscenza di tutti gli incentivi. Le colonnine pubbliche di ricarica nei parcheggi e nei centri commerciali riescono a ricaricare le auto in poche ore ma potrebbe essere richiesto di attivare un abbonamento.
L’ultimo consiglio è quello di considerare la presenza di alcuni optional che fanno la differenza: per esempio, i modelli dotati di sedili riscaldati consentono all’auto di consumare meno perché capaci di concentrarne il calore.