Il progresso tecnologico ha recentemente portato in dote una nuova frontiera dell’energia pulita: in Italia, infatti, potremo presto viaggiare comodamente su treni alimentati ad idrogeno. Tutto ciò sarà reso possibile grazie all’accordo quinquennale, siglato lo scorso 4 giugno, dal gruppo francese Alstom, azienda leader a livello globale di soluzioni integrate per la mobilità sostenibile, e Snam, una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo. Questa convenzione prevede che Alstom si impegni nella fornitura e nella manutenzione dei treni a idrogeno (di nuova realizzazione oppure semplicemente convertiti), mentre Snam si occuperà dello sviluppo delle infrastrutture per la produzione, il trasporto e il rifornimento.
L’alimentazione a idrogeno potrà essere finalmente impiegata nel settore della mobilità ferroviaria, dopo lo scarso successo riscontrato sulle autovetture. Si ritiene, infatti, che la struttura dei mezzi di locomozione possa favorire una maggiore sostenibilità degli alti costi di questa tecnologia, rispetto ad una singola automobile.
Il progetto di Alstom e Snam verrà realizzato proprio su suolo italiano agli inizi del 2021, con la costruzione sia di treni alimentati a idrogeno sia dell’infrastruttura tecnologica necessaria all’approvvigionamento, oltre che dei servizi di gestione e manutenzione dei mezzi. Questa collaborazione tra le due aziende nasce dall’impegno comune che le due società hanno nel campo dell’idrogeno: Snam è stata tra le prime aziende a sperimentare l’iniezione di idrogeno al 10% in un tratto della propria rete di trasporto di gas naturale (a Contursi Terme, in Campania), mentre Alstom ha avviato, già da qualche anno in Germania, il “Coradia iLint”, il primo treno passeggeri alimentato a idrogeno nel mondo.
Il Coradia iLint, sviluppato e prodotto dai team Alstom di Germania e Francia, è il primo treno passeggeri regionale al mondo ad entrare in servizio con una dotazione di celle a combustibile, usate per convertire idrogeno e ossigeno in elettricità, eliminando così le emissioni inquinanti legate alla propulsione. Il Coradia iLint è in servizio in Germania da quasi due anni, con un percorso di più di 180.000 chilometri
e nonostante si possa considerare tuttora una “mosca bianca” nel settore, essendo attualmente l’unico caso di treno alimentato esclusivamente a idrogeno, è innegabile che questo sia un importante passo verso una mobilità sempre più sostenibile.
Marco Alverà, l’amministratore delegato del gruppo italiano Snam, ha dichiarato: «L’idrogeno prodotto da rinnovabili diventerà competitivo con le fonti fossili nel giro di pochi anni e avrà un ruolo centrale nella transizione energetica, in particolare nell’industria, nel riscaldamento e nel trasporto pesante. Sarà un pilastro del Green new deal europeo e degli investimenti per la ripartenza post-Covid. Snam sta investendo e innovando per rendere la propria rete compatibile con l’idrogeno, per favorire lo sviluppo di nuove tecnologie e creare una filiera italiana perché il nostro Paese ha l’opportunità di essere tra i protagonisti mondiali nel settore, cogliendo i benefici ambientali ed economici di questa leadership climatica».
L’impegno ad abbracciare una politica di adozione di soluzioni green nel trasporto pubblico si sta concretizzando sempre più negli ultimi anni e l’avvento del primo treno a idrogeno in Italia è un ulteriore tassello che si va ad aggiungere ad un mosaico sempre più definito di interventi atti a rimpiazzare il consueto impiego dei combustibili fossili.